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Gioachino Rossini
L’inganno Felice
Vicenza, Teatro Olimpico
giugno 2018

“I tempi rapidi, i bei colori, i fraseggi insinuanti, la capacità di interagire nel modo migliore con il palcoscenico che il maestro ottiene dall’orchestra, fanno di questo Inganno felice vicentino una delle più felici riscoperte rossiniane di questi ultimi tempi. Alla rappresentazione cui abbiamo assistito il successo è stato vibrante.”
BELLAUNAVITALLOPERA.BLOGSPOT.COM
Rino Alessi

“L’artefice musicale dell’intero progetto Rossini è Giovanni Battista Rigon, direttore, concertatore e maestro al cembalo. L’accompagnamento dei cantanti è esemplare, in taluni casi anche di vero supporto, e l’esecuzione al cembalo ammirevole considerando quanto sono lunghi e importanti i recitativi in questo spartito.”
OPERALIBERA.NET
Lukas Franceschini

“Una conduzione improntata a libertà e leggerezza, capace di guidare con precisione l’orchestra anche quando trapunta il canto di fulminei e sempre suggestivi interventi solisti: gli strumenti concorrono alla pari con le voci a determinare ora la tensione drammatica, ora l’effetto comico, o sorprendente. Il direttore fa capire insomma che nel trattamento dell’orchestra il giovane Rossini è già un modello di chiarezza, economia di mezzi e abile scelta di colore strumentale.”
CONNESSIALLOPERA.IT
Roberto Mori

“Rigon ha riletto L’inganno felice fuori dagli schemi, raggiungendo l’equilibrio attraverso la strada migliore, quella dell’analisi. Ne è sortita un’interpretazione per molti aspetti esemplare, fitta di suggestioni, di scarti psicologici e perfino umorali, fra brillantezza, impulso al comico, accentuazione drammatica. E su tutto, in sintonia con la regia, una sovrana leggerezza, di quelle che lungi dal rischiare la superficialità portano l’ascoltatore al cuore dell’invenzione rossiniana.”
CESAREGALLA.IT
Cesare Galla